• GARE GAS, UTILITALIA: "SERVE MORATORIA"

    Pubblicato il: 18/06/2020



    Articolo pubblicato su Quotidiano Energia il 17 giugno 2020

    Colarullo: “Fermare procedure per 2/3 anni in modo da rivedere il quadro normativo e sbloccare investimenti per 300 mln €”. Macrì a QE: “Incentivare le aggregazioni ed evitare che il settore muoia”

    Una moratoria delle gare gas finalizzata a sbloccare gli investimenti dei concessionari e a prendere il tempo necessario a elaborare un nuovo quadro normativo.

     

    Questa la proposta avanzata da Utilitalia in occasione del webinar “Le gare per le concessioni della distribuzione gas: investire bene serve al Paese” (Q.E. 17/6). Proposta che ricalca peraltro quella avanzata circa due mesi fa da Unica reti  (Q.E. 21/4).

     

    Gli obiettivi dell’associazione, sono quelli di “semplificare le procedure, assicurare l’equilibrio economico-finanziario di breve e lungo periodo delle gestioni, garantire il corretto bilanciamento tra fabbisogni territoriali e benefici per gli utenti, nonché integrare le esigenze di sviluppo energetico-ambientale nei Piani di sviluppo delle reti”.

     

    Intanto, però, serve un congelamento delle gare (dai 2 ai 5 anni) che “consentirebbe di completare i piani di investimento già avviati dai gestori – smart meter gas, adeguamento dei materiali delle reti, sostegno agli investimenti di sviluppo del biometano e più in generale del gas rinnovabile – contribuendo alla modernizzazione del comparto ma soprattutto, di attivare investimenti ‘aggiuntivi’ bloccati dall’attuale stallo delle gare per circa 300 milioni di euro all’anno per i prossimi 5 anni. Una boccata di ossigeno che il comparto gas potrebbe apportare da subito come contributo al riavvio dell’economia nazionale”.

     

    “L’obsolescenza delle regole del gioco definite da leggi e norme stratificatesi in tanti anni e un quadro industriale mutato – ha sottolineato il dg di Utilitalia, Giordano Colarullo – richiedono una riflessione sull’attualità delle scelte effettuate in un contesto energetico completamente diverso dall’attuale”.

     

    In questo senso, secondo l’associazione vanno risolti “i potenziali conflitti interpretativi tra il DM 226/2011 ed il D. Lgs. 50/2016 (Codice degli Appalti)”, va approfondito “il modello dei flussi economici e finanziari” e rivalutato “lo scenario del mercato dell’efficienza energetica in funzione della percentuale di titoli di efficienza energetica addizionali che l’impresa aggiudicataria si impegna a realizzare”.

     

    “Bisogna prendere atto e risolvere le principali difficoltà riscontrate nell’espletamento delle gare gas da parte delle stazioni appaltanti, enti locali e imprese del settore, in un contesto di complessità regolamentare elevata”, ha concluso Colarullo. Per il direttore generale di Utilitalia “a questo punto è necessario fermare un meccanismo non più efficiente, che non merita interventi frammentari e parziali, e avviare in maniera trasparente un confronto tra tutte le parti interessate. Ci attendiamo dal ministero dello Sviluppo economico una risposta coerente con le istanze che tutti i gestori stanno manifestando da tempo”.

     

    Per il vice presidente di Utilitalia e presidente di Estra Francesco Macrì in tale situazione di stallo “il settore rischia di soccombere”, anche alla luce invece “del dinamismo del settore elettrico”.

     

    Parlando con QE, il manager ha sottolineato anche “lo squilibrio notevolissimo tra pochi operatori e altri che devono avere adeguata possibilità di aggregarsi, con incentivi rivolti non solo ai piccoli ma anche ai soggetti medio-grandi con taglio 1-3 mln Pdr. Dobbiamo decidere se arrivare a una concentrazione di due-tre operatori o preservare la vicinanza ai territori”.

     

    In sintonia con quanto affermato da Dialuce, Macrì auspica quindi che gli operatori del settore si muovano “senza egoismo, con un’unica voce e un’unica linea”. A tal fine è opportuno istituire “due tavoli di lavoro: uno per il contributo alla ripresa e l’altro per rivedere il sistema delle gare”.

     

    Intervenendo al webinar (introdotto dal vice presidente vicario di Utilitalia Filippo Brandolini),  Antonio Colavecchio dello Studio Legale Macchi di Cellere Gangemi ha auspicato “un testo unico sulle gare gas da redigere a seguito di una consultazione degli stakeholder e con il parere di Arera, Antitrust e Anac”

     

    Dopo un quadro sul contenzioso fatto da Francesco Piron (sempre di Macchi di Cellere Gangemi)Massimo Beccarello dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca ha esortato gli operatori a fare “un grosso sforzo per dare una prospettiva al settore della distribuzione gas a livello europeo”. Il tutto “portando all’attenzione dei regolatori il ruolo all’interno del sector coupling”, prendendo “posizione sugli sviluppi delle tecnologie (idrogeno, biometano, ecc)” e definendo “l’identità delle reti in modo chiaro all’interno del dibattito smart city”.

     

    Beccarello ha inoltre sottolineato come sia forse il caso di superare i criteri di valorizzazione degli asset “riferiti a Pdr e clienti” visto che “ormai ci sono dimensioni più sofisticate”.

     

    Sotto questo profilo, Antonio Di Bari dell’Anci ha ribadito la necessità di “dare ai Comuni quello che è possibile dare, se vogliamo investire”. Con chiaro riferimento alla valorizzazione a Vir delle reti pubbliche e del riconoscimento degli ammortamenti. Riguardo alla moratoria, Di Bari ha sottolineato che “è brevissima o è meglio non farla” perché “la strada da intraprendere va scelta subito”.

     

    Per il presidente Uniatem Sandro Delli Paoli serve “una moratoria contingentata nei tempi, che porti a una normativa organica, snella e soprattutto condivisa, anche per evitare i ricorsi”.




    Vai al link

    Stampa