Il “Protocollo sull’Irlanda del Nord” firmato tra Regno Unito e Unione Europea il 1° gennaio del 2021 è stato negli anni molto criticato dai nordirlandesi perché troppo oneroso. Lo scorso 27 febbraio è stata raggiunta un’intesa per la modifica del Protocollo che negli auspici delle parti, se entrerà definitivamente in vigore, porterà alla semplificazione delle procedure applicabili allo scambio di merci tra Gran Bretagna e Irlanda del Nord ed inoltre riconoscerà al parlamento nordirlandese (parlamento di Stormont) una forma di autonomia in tema di applicazione di specifiche norme europee commerciali.
Prima della Brexit, il commercio tra Irlanda del Nord (una delle quattro nazioni/regioni che fanno parte del Regno Unito) e la Repubblica d’Irlanda (una nazione indipendente dal Regno Unito) è sempre stato agevole grazie alle regole comunitarie del mercato unico europeo. Nel 2016 però, dopo l’esito del referendum sulla Brexit, è stato necessario intavolare trattive finalizzate all’ottenimento di un accordo doganale per far sì che gli scambi tra Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda potessero proseguire regolarmente.
Tale accordo è stato per molto tempo al centro delle trattive sulla Brexit, considerata la storia politica della regione nordirlandese e la necessità di preservare gli equilibri faticosamente raggiunti con il Good Friday Agreement.
Una prima soluzione a tale problematica fu raggiunta dall’ex primo ministro Boris Johnson, che ha concordato con l’Unione Europea il “Protocollo sull’Irlanda del Nord”, che è diventato parte del diritto internazionale entrando ufficialmente in vigore il 1° gennaio 2021.
Tale accordo ha introdotto una serie di controlli su tutte le merci destinate o transitanti in Irlanda del Nord, comprese quelle provenienti dalla Gran Bretagna.
Fin da subito, il Protocollo sull’Irlanda del Nord è stato criticato dai partiti unionisti e dalle imprese nordirlandesi poiché i nuovi controlli sulle merci, a loro avviso, avrebbero solamente creato un confine effettivo e non voluto tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda oltre che incrementato i costi e gli oneri burocratici.
Il 27 febbraio 2023, dopo molti sforzi reciproci, Regno Unito e Unione Europea hanno congiuntamente annunciato il “Windsor Framework”, un accordo che non appena entrerà in vigore modificherà il Protocollo del 2021. Le principali novità sono le seguenti:
1. semplificazione delle pratiche doganali;
2. poteri di sospensione delle norme UE, tramite il c.d. “Stormont Brake”;
3. applicazione delle normative alimentari britanniche in Irlanda del Nord.
Semplificazione delle pratiche doganali
Il Windsor Framework alleggerirà i controlli sulle merci provenienti dalla Gran Bretagna destinate all’Irlanda del Nord (e viceversa), assegnandole alla “Green Lane”. In particolare, nella Green Lane gli operatori compileranno soltanto un certificato digitale per “truck movement” anziché diversi moduli per ogni carico, così eliminando la necessità di dichiarazioni di esportazione per la maggior parte delle merci che si spostano dall’Irlanda del Nord alla Gran Bretagna.
Al contrario, le merci dirette al mercato unico dell’Unione Europea (quindi anche alla Repubblica d’Irlanda) saranno soggette a controlli doganali completi nella “Red Lane” prima di lasciare i porti dell’Irlanda del Nord.
Stormont Brake
Il protocollo sottoscritto da Boris Johnson prevede che alcune specifiche norme commerciali europee continuino ad essere applicate nell’Irlanda del Nord.
Il Windsor Framework a tal proposito introduce una novità di rilievo: lo “Stormont Brake”.
In sostanza, al parlamento nordirlandese, che è composto da 90 deputati, è riconosciuto il potere di intervenire nel caso in cui vengano apportate specifiche modifiche alle leggi comunitarie in materia di commercio, ove applicabili all’Irlanda del Nord, che abbiano un impatto significativo e duraturo sulla vita quotidiana dei cittadini nordirlandesi.
Affinché ciò avvenga, è necessario che almeno 30 membri del parlamento di Stormont, appartenenti ad almeno due partiti politici diversi, firmino una petizione contenente argomentazioni solide che dimostrino che l’impatto dannoso delle modifiche è destinato a persistere. L’attivazione dello “Stormont Brake” non richiede la maggioranza in parlamento, essendo consentito sia ai membri del partito unionista DUP che ai sostenitori dell’indipendenza come lo Sinn Féin di firmare questa petizione senza il consenso dell’altro partito.
Una volta firmata la petizione, il governo del Regno Unito può sospendere immediatamente l’applicazione della legge comunitaria per la quale l’Irlanda del Nord ha firmato la petizione.
La relativa controversia, ove non risolta dal comitato congiunto istituito ai sensi dello stesso Windsor Framework e costituito da funzionari britannici ed europei, verrà affidata ad un collegio arbitrale nominato da entrambe le parti.
Questo collegio avrà il compito di decidere se l’attivazione dello “Stormont Brake” sia stata giustificata e abbia soddisfatto tutti i requisiti necessari.
Nel caso in cui la decisione arbitrale sancisca che non si fossero verificate le circostanze necessarie per l’attivazione dello “Stormont Brake”, la nuova legge europea verrà applicata anche all’Irlanda del Nord.
Invece, nel caso in cui la decisione arbitrale confermi la correttezza dell’attivazione dello “Stormont Brake”, la nuova norma europea verrà disapplicata in Irlanda del Nord, che a quel punto avrà una “divergenza normativa” rispetto alla confinante Repubblica d’Irlanda. In tal caso, l’Unione Europea dovrà adottare specifiche “misure correttive” per affrontare questa nuova situazione.
Regolamentazioni alimentari
Infine, il nuovo Protocollo, come modificato dal Windsor Framework, prevede che le norme britanniche in materia di salute e sicurezza pubblica si applichino a tutti gli alimenti e le bevande al dettaglio nel mercato interno del Regno Unito. Le norme britanniche in materia di salute pubblica, marketing, prodotti biologici, etichettatura, modifiche genetiche e bevande (come vini, liquori e acque minerali) saranno applicabili anche in Irlanda del Nord. Questo comporterà l’eliminazione di oltre 60 norme alimentari europee contenute nel protocollo originale.
I nuovi accordi saranno probabilmente accolti positivamente da supermercati, grossisti, strutture ricettive e produttori alimentari, poiché semplificheranno le loro operazioni commerciali.
In conclusione, con il Windsor Framework si è voluto raggiungere un compromesso: da una parte si garantisce il confine doganale tra Unione Europea e Regno Unito, mentre dall’altra si riconosce l’unità doganale del Regno Unito e la sovranità all’Irlanda del Nord.
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